Tremarella

Ichna

I poeti e gli scrittori.
Così infatti si dice.
Ma, se non scrittori, i poeti chi sono -

I poeti – la poesia, gli scrittori – la prosa.

Nella prosa può esserci tutto, anche poesia,
ma nella poesia deve esserci solo poesia -

In sintonia col manifesto, che l’annuncia
con lo svolazzo liberty d’una P maiuscola,
iscritta nelle corde d’una lira alata,
dovrei, più che entrare, arrivare volando -

E non sarebbe meglio scalza,
che con queste scarpe da quattro soldi,
pesanti, scricchiolanti,
goffa sostituzione d’un angelo? -

Avessi almeno un vestito più lungo, più lieve,
e versi che escono così, dalla manica,
da festa, da parata, da grande occasione,
un don dan don,
ab ab ba -

Ma là sul palco già guata un tavolino
da seduta spiritica, coi piedini dorati,
su cui fuma un piccolo candeliere -

Ne deduco che
dovrò leggere al lume di candela
ciò che ho scritto a macchina
tac tac tac alla luce d’una lampadina -

Senza preoccuparmi in anticipo
se sia poesia
e quale poesia -

Se del genere in cui la prosa è malvista -
O del genere che è benvista in prosa -

E qual’è la differenza,
percepibile oramai solo nella penombra
nello sfondo del sipario bordò
con frange viola?

Wisława Szymborska

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