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Uomini e donne

La vita si genera nell’incontro tra il maschile e il femminile, ma ciò che la promuove, la nutre e la sostiene è il femminile. Il femminile è per definizione cura del relazionale. Il femminile però non coincide totalmente con la donna, perché è presente in ogni essere umano. Lo stesso vale per il maschile, pure presente in ogni essere umano. La vita matura è l’accordo armonioso in ognuno del femminile e del maschile. Noi abbiamo ancora bisogno di una festa della donna per superare le diseguaglianze che ancora permangono nella nostra società e per lottare contro le violenze di cui le donne sono spesso ancora vittime. Tuttavia io penso che abbiamo bisogno soprattutto di una festa del femminile, lungo la storia troppo spesso maltrattato  dal principio maschile esplicitatosi per lo più come volontà di potenza e di dominio e che purtroppo si può ritrovare all’opera anche in alcune donne, vedi per esempio la politica di Margaret Thatcher (così come il principio femminile si può ritrovare all

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«Continua tutto quello che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto a un punto che tu solo comprenderai non essere la cima» — Seneca

Padrone

 La parola “padrone” è stata rimpiazzata da molti eufemismi (forse il più corrente è “azionista di maggioranza”), quasi a dire che il concetto è arcaico. Fa pensare ai capitalisti in cilindro e marsina nelle vignette socialiste dei primi del Novecento. O al capitalismo paternalista del boom italiano, con il re delle lavatrici che, con forte accento lombardo, dice agli operai “siete tutti miei ragassi”, a patto che non rompano troppo le balle con le rivendicazioni sindacali: basta rivolgersi direttamente al padrone-papà, e tutti i problemi si risolvono. Roba vecchia, insomma. Di un paio di generazioni fa, almeno. Poi però, a rinverdire la figura del padrone a tutto tondo, è arrivato Elon Musk, che sotto la patina incantatrice della tecnologia reinterpreta, con vigore quasi ossessivo, la figura padronale classica: decido tutto io, niente sindacati in azienda, il licenziamento come pratica ordinaria, tutti al servizio dell’azienda e l’azienda al servizio solo di se stessa (il capitale com

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All’inferno è pieno di commessi di Mediaworld che ti dicono che non sono di quel reparto.  elrobba

La luna

Sul carro era stato caricato tutto quello che ci poteva stare, anche la macchina da cucire e la bicicletta, anche la damigiana piccola piena di vino. Quindi la porta di casa era stata chiusa. L’aveva chiusa la madre con molta cura, e prima di legare la chiave alla cintura del suo vestito essa si era più volte assicurata che fosse chiusa bene. E poi erano rimasti vicino al carro, di fronte alla porta chiusa. Erano rimasti là fermi un poco, senza far niente perché non c’era più niente da fare, ma pareva loro di dover aspettare chi sa che cosa. E infine il vecchio aveva detto: «Avanti!» con voce solenne, come se fosse risorto in lui l’antico spirito dei capi che guidavano le tribù nelle trasmigrazioni dei popoli. E il figlio Nino aveva incitato i buoi più volte, portando il carro dietro la casa e poi sulla carrareccia che conduceva alla strada grande. E allora la madre aveva camminato in fretta per raggiungere il suo uomo che stava in testa, e insieme e vicini andarono avanti verso la str

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Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile ed uno invisibile. buong — Victor Hugo

Dino Buzzati 13. LA CANZONE DI GUERRA

Il re sollevò il capo dal grande tavolo di lavoro fatto d'acciaio e diamanti. " Che cosa diavolo cantano i miei soldati? " domandò. Fuori, nella piazza dell'Incoronazione, passavano infatti battaglioni e battaglioni in marcia verso la frontiera, e marciando cantavano. Lieve era ad essi la vita perché il nemico era già in fuga e laggiù nelle lontane praterie non c'era più da mietere altro che gloria: di cui incoronarsi per il ritorno. E anche il re di riflesso si sentiva in meravigliosa salute e sicuro di sé. Il mondo stava per essere soggiogato. "è la loro canzone, Maestà " rispose il primo consigliere, anche lui tutto coperto di corazze e di ferro perché questa era la disciplina di guerra. E il re disse: " Ma non hanno niente di più allegro? Schroeder ha pur scritto per i miei eserciti dei bellissimi inni. Anch'io li ho sentiti. E sono vere canzoni da soldati ". "Che cosa vuole, Maestà?" fece il vecchio consigliere, ancora più cu

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Sii gentile, ti dico e mi dico, se una sola cosa dovessi scegliere sarebbe questa. Non demordere, insisti, non lasciarti ingannare da chi ti racconterà che essere gentili é una debolezza, che è quello che ci si aspetta dalle femmine. Non é così: la gentilezza non ha sesso, é la qualità fondamentale degli umani. Alcuni la conservano, altri, sfortunati, la smarriscono. Ribellati sempre a chi ti dice come essere: scegli tu a cosa ribellarti. Non farti condizionare mai. Tutto il resto verrà di conseguenza.  Da : Lettera ad una ragazza del futuro, di Concita De Gregorio

Oliviero Girondo

 Scrupolo Mi sembra di vivere di sentire i rumori di guardare le pareti, che queste mani siano mie, ma forse mi inganno e muri e mani sono solo ricordi di una vita passata. Ho detto "mi sembra" Non garantisco nulla. (da Persuasione dei giorni, 1942)

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E’ un dono incontrare qualcuno cui tu piaccia così come sei. — Charlie Chaplin

Qualcuno con cui correre

 Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché gli estranei in metropolitana,  invece che limitarsi a guardarti, non attaccano  bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo? Perché dopo trent’anni, in un caffé del centro,  non rincontri mai la persona per cui hai lottato? Perché le madri fanno fatica a capire  i propri figli e i padri ad accettarli?  Perché la frase giusta arriva sempre  durante il momento sbagliato? Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia,  di arrivare davanti al portone di qualcuno,farlo scendere,  scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti  labbra a labbra e sentirti dire:  "non importa, l’importante è che sei qui"? Perché non vieni mai svegliato durante la notte da  una voce al telefono che ti dice: ‘non ti ho mai dimenticato’? Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi,  più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi,  meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che  non dovremmo pagare nessun bigli

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Appartiene alla mia natura non considerare irreparabili le sconfitte. I film che preferisco sono quelli in cui il protagonista perde tutto, ma arrivato sull’orlo del baratro fa un passo indietro e incomincia la rimonta.  Massimo Gramellini 

La guardia bianca

 Per tutta la vita fino al 1914 Kozyr' era stato maestro di villaggio. Nel '14 era andato alla guerra in un reggimento di dragoni e verso il 1917 era stato fatto ufficiale. L'alba del 14 dicembre '18 lo trovò colonnello dell'armata di Petljura, e nessuno al mondo (lui meno degli altri) avrebbe saputo dire come ciò fosse accaduto. Era accaduto perché la guerra per lui era una vocazione, mentre la professione di maestro era stata soltanto un lungo e grosso errore. Del resto, così capita molto spesso nella nostra vita. Per una ventina d'anni, uno si occupa di qualche cosa, per esempio, di diritto romano, e il ventunesimo anno, ad un tratto, si accorge che il diritto romano non c'entra, che egli non lo capisce e non lo ama neppure, perché è un bravo floricultore e arde d'amore per i fiori. Ciò dipende, bisogna supporre, dall'imperfezione del nostro ordinamento sociale, per cui gli uomini il più delle volte trovano il proprio posto soltanto verso la fine

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Non è proprio fame, è più voglia di entrare in politica. cit.

Un dettaglio minore

 Chiudo il libro, lo poso di lato, spengo la lampada e mi addormento finché, prima dell’alba, il rumore sordo di un’esplosione mi sveglia, seguita qualche istante dopo da una seconda, poi da un’altra e un’altra ancora. Non sto sognando. Faccio ben attenzione, sono proprio rumori di esplosioni e la loro intensità mi fa intuire la distanza tra me e il luogo da cui provengono i colpi. Sono abbastanza lontani, oltre il Muro. Da Gaza o forse Rafah. Il rumore dei bombardamenti varia molto in base alla vicinanza o alla lontananza dal luogo dell’esplosione. Il boato di questo bombardamento non è particolarmente intenso e il rumore non dà troppo fastidio, è piuttosto un suono sordo, profondo e pesante, come quello di un martello che batte su un enorme tamburo. Le bombe che provocano quel boato non scuotono l’alloggio in cui mi trovo, anche se le sue pareti sono di un sottile legno chiaro, non mandano i vetri in frantumi, anche se le finestre sono chiuse. Quando mi alzo dal letto e le apro, la s

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Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo. Arthur Schopenhauer

Sessanta

Un signore meticoloso ma un po’ astratto, ricevette un giorno una lettera, che invero attendeva da tempo. La lettera proveniva dall’Ufficio Esistenze e gli diceva, con laconico garbo, che era imminente la sua dichiarazione di esistenza, e che pertanto si preparasse ad entrare in esistenza entro breve tempo. Si rallegrò del messaggio, e non fece nulla, giacché da tempo aveva fatto tutto il necessario per esistere, a partire da qualsiasi momento, con o senza preavviso. Lievemente euforico all’idea di esistere, egli considerò quel momento in cui era allora, quella lacuna tra l’esistere e il non esistere, come una sorta di vacanza; poiché nulla poteva accadergli finché non avesse cominciato ad esistere veramente, egli si trattò con qualche indulgenza: si alzava tardi, passeggiava gran parte della giornata, faceva brevi viaggi in luoghi distensivi e pittoreschi. Aspettava la lettera definitiva, senza impazienza, giacché sapeva che le pratiche erano delicate, le operazioni sottili, le distan

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Ha una brutta faccia. Indigestione. Di cosa? Di realtà.  Carlos Ruiz Zafon

Dino Buzzati 12. UNA GOCCIA

Una goccia d'acqua sale i gradini della scala. La senti? Disteso in letto nel buio, ascolto il suo arcano cammino. Come fa? Saltella? Tic, tic, si ode a intermittenza. Poi la goccia si ferma e magari per tutta la rimanente notte non si fa più viva. Tuttavia sale. Di gradino in gradino viene su, a differenza delle altre gocce che cascano perpendicolarmente, in ottemperanza alla legge di gravità, e alla fine fanno un piccolo schiocco, ben noto in tutto il mondo. Questa no: piano piano si innalza lungo la tromba delle scale lettera E dello sterminato casamento. Non siamo stati noi, adulti, raffinati, sensibilissimi, a segnalarla. Bensì una servetta del primo piano, squallida piccola ignorante creatura. Se ne accorse una sera, a ora tarda, quando tutti erano già andati a dormire. Dopo un po' non seppe frenarsi, scese dal letto e corse a svegliare la padrona. " Signora " sussurrò " signora! " " Cosa c'è? " fece la padrona riscuotendosi. " Cosa

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Con le persone che amiamo commettiamo quasi sempre due errori. Il primo è quello di idealizzarle, il secondo è quello di restare delusi. La verità è che non rimaniamo delusi dalle persone amate, ma delle nostre stesse illusioni. — Agostino Degas

Yoko Isaka

Adunata del mattino Le gonne delle divise sature di vapore che hanno l'odore del ferro da stiro quando la pioggia le bagna e perfino i fili sciolti costretti nelle pieghe sono rigidamente allineati al mattino nel cortile della scuola righe su righe tracciate da mani e gambe pallide creano un ruscello di colore blu intenso anemiche labbra chiuse Yasuda non è ancora arrivata Nakahashi neppure ha inizio la ginnastica ogni volta che agli ordini della capofila ci alziamo sulle punte dei piedi stringendo i genitali i calzini si arrotolano sulle caviglie intorno al registro stretto al petto della responsabile di turno i raggi del sole filtrano dal cielo nuvoloso le due ragazze salgono lente la collina il ruscello si disperde la pelle che si è un po' colorata viene soffocata nel blu intenso quando passiamo nel corridoio buio qualcosa di delicato ci attende presso la finestra le guance ancora accaldate le emozioni vibranti come onde non ci chiediamo il motivo sono arrivate da molto lont

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Un deputato del M5S: “Sono sommelier, seguirò l’Agricoltura”. Da piccolo giocavo all’Allegro Chirurgo, seguirò la Sanità.  microsatira

I Can’t Stand It Anymore

“… La prossima è una canzone sui dolori del mondo contemporaneo, lo so che tutti li conosciamo bene. Perlomeno io non facevo altro che leggere storie del genere. Un giorno - mentre ero al college, ok? - mi sono svegliato alle sei e mezzo del mattino, perché mi alzo sempre presto, ho acceso la radio e stavano dicendo che un camionista era passato sopra la testa del figlioletto che era esplosa come un'anguria. Subito dopo hanno detto che la temperatura era di meno cinque gradi. Allora, ho pensato che non c'era motivo di uscire mai più, in tutti i sensi. Non sono uscito per otto mesi. Ho anche preso la lode all'esame su Kierkegaard, perché… sapete, comprendo il salto esistenziale. Chiunque stia sveglio a letto alle sei e mezzo del mattino e ascolti una roba del genere deve comprenderlo per forza...” (Lou Reed, introduzione a “I Can’t Stand It Anymore” in “Lou Reed il Re di New York” di Will Hermes - Minimum fax)

FramMenti

Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario. — Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia, Leonardo Sciascia

L’ho sempre pensato

L’ho sempre pensato: se nella vita ti capita di incontrare la persona giusta allora sono un altro paio di maniche. Un po’ come nascere con la camicia. E’ tutta un’altra storia, ma lo è pure se invece questa fortuna non ce l’hai. A quel punto la strada diventa più ardua, perché, per quanto una persona possa accontentarsi di ciò che la vita gli riserva, ciò non toglie che nel profondo avvertirà sempre una spinta a risalire la corrente e buttarsi anima e corpo nella ricerca di qualcosa d’altro. Le anime affini esistono. Si chiamano, si rincorrono, si cercano, e la loro ricerca reciproca è qualcosa di talmente naturale che non si avverte mai tensione. Semmai è una questione di vibrazioni impercettibili e armoniche. L’affinità è una musica che bisogna saper riconoscere. E ascoltare. Esiste una chimica perfetta del corpo e anche della mente. Ma forse, come diceva Marai, il mondo per andare avanti ha bisogno di tutt’altro, di una specie di tensione evolutiva, di equilibri costantemente messi

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